Le campane di Carrone

In un piccolo paese come Carrone il suono delle campane ha da sempre accompagnato i suoi abitanti, segnando il trascorrere del tempo.

Quando tutti lavoravano nei campi, le campane scandivano i vari momenti della giornata, con l’Ave Maria del mattino, il Mezzogiorno e l’Ave Maria della sera. Ma soprattutto il suono delle campane caratterizzava e caratterizza ancora oggi i giorni di festa con melodie differenti per richiamare alle diverse funzioni (messe, benedizioni, vespri, novene) o per accompagnare le processioni per le vie del paese.

Anche nei momenti di dolore le campane hanno un ruolo importante, per annunciare la morte di un paesano (la “pasà” con i tipici rintocchi della campana più grande, che si differenziano per il numero di sequenze di colpi: tre per un uomo, due per una donna) o per accompagnare un funerale in uscita dalla chiesa fino al cimitero.

Molto raramente, per fortuna, le campane hanno suonato a martello per annunciare un pericolo, ad esempio in caso di incendio (come avvenuto per negli anni ’60 per un fienile che aveva preso fuoco) o all’avvicinarsi di un temporale particolarmente forte (quasi che il suono delle campane potesse far aprire le nubi e scongiurare la grandine).

In origine il campanile di Carrone, costruito nel 1723, aveva una sola campana. Nel 1766 ne fu acquistata una seconda, nel 1772 fu applicato l’orologio, e nel 1776 fu acquistata la terza campana. Da un inventario del 1941 risultavano sempre tre campane: la più grande costruita nel 1931, la mezzana nel 1815 e la più piccola nel 1871.

Le campane venivano suonate da un campanaro che sapeva comporre le varie melodie con grande maestria. Si ricordano nell’ordine questi campanari, che hanno tramandato le proprie conoscenze al campanaro successivo:

Giuseppe Robino (Pinot dal Rundulin, 1874-1948)

Giovanni Robino (Giuanin dal Rundulin, figlio di Pinot, 1902-1988)

Domenico Perotti (Domenico Prot, 1915-1993)

Elso Perotti (figlio di Domenico)

Non sappiamo se i suoni tradizionali delle campane eseguiti dai campanari siano cambiati nel corso degli anni, ma la memoria dei carronesi viventi ci dice che sono stati gli stessi almeno a partire dai primi decenni del 1900.

I campanari hanno svolto il loro lavoro fino al 1980 circa, quando venne installato l’impianto elettrico per il suono delle campane collegate all’orologio. Così il suono delle campane che tutti conoscevano, e al quale erano affezionati, cambiò per sempre. Nel febbraio 2012 il suono è nuovamente cambiato perchè è stato sostituito l’impianto di comando computerizzato delle campane.

Ma per tutti i carronesi nati fino alla fine degli anni ’60, le “vere” campane di Carrone erano quelle suonate a mano, con le melodie che fanno ancora parte della memoria collettiva e che ora è possibile riascoltare.

Maria Carolina Grassino con la collaborazione di Claudio Actis Alesina

 

Per ascoltare le campane che suonano a festa:

(registrazione di don Domenico Zegna [circa 1960], per gentile concessione di Savino Zegna)

 

Per ascoltare le campane dei giorni di festa grande:

Per ascoltare il suono delle campane della domenica:

Per ascoltare il suono delle campane a mezzogiorno:

(registrazioni di Roberto Crosio [circa 1980])