Diario di un carronese alla Grande Guerra
Mio nonno Luigi Cignetti (detto Luis Giuantone), classe 1878, fu uno dei tanti carronesi richiamati a prestare servizio militare per partecipare alla Grande Guerra.
Luigi amava leggere e anche scrivere: aveva imparato nei pochi anni di scuola dell’epoca e aveva continuato da autodidatta anche per esigenze di vita. E proprio questo suo amore per la scrittura lo portò a scrivere su un taccuino la sua avventura di guerra.
Io ho trascritto questo taccuino e l’ho fatto diventare un piccolo libro edito privatamente in un numero limitato di copie:
“Vita di guerra 1915-1918. Diario appartenente al Sergente Cignetti Luigi”.
Ecco come raccontava la mobilitazione:
“Fui chiamato sotto le armi il giorno 24 Maggio 1915, a quell’epoca benché fossero già trascorsi 10 mesi di neutralità armata per l’Italia, pur tuttavia quel giorno arrivò quasi inaspettato, l’entusiasmo unito allo sgomento fu assai vivo in quel giorno che apparse il primo manifesto che richiamava sotto le armi i militari di circa 20 classi, ricorreva appunto in quel giorno di Domenica, la Solennità di Pentecoste, secondo le consuetudini del Paese, in quel giorno ci fu il pranzo dei fagiuoli (così si chiamava) ed io appunto ne ero uno degli invitati essendo il Priore un mio Parente prossimo. Eravamo a metà tavola quando si sentì un mormorio per le vie, chi ci attirò l’attenzione di tutti gli astanti, ed in un baleno la notizia di Guerra all’Austria si diffuse coi più svariati commenti. La sera del giorno dopo mi sono trovato puntuale al distretto di Ivrea, passai così la prima notte insonne tanto era grande il tumulto che regnava in quelle caserme improvvisate, zeppe di soldati di ogni età, e perciò non trovando più posto per dormire si dovette la più parte accovacciarsi alla meglio nei cortili od in qualsiasi angolo rassegnandosi di passare la notte alla meglio, l’indomani cominciarono la vestizione, e l’assegnazione ai rispettivi corpi.”
Luigi venne assegnato al 12° Battaglione di Milizia Territoriale (4° Compagnia), e nel suo taccuino elencò tutti i nomi dei compagni. Il 20 ottobre 1916 il Battaglione partì in treno da Aosta alla volta di Edolo e da lì proseguì a piedi fino al fronte.
Il diario continua con l’elenco minuzioso degli avvenimenti: la trincea, la paura, la morte, la rabbia, la speranza, la disfatta, l’incompetenza e l’arroganza degli uni, la disponibilità e l’umanità degli altri, fino al ritorno a casa il 18 febbraio 1918.