Dal Medioevo a oggi

Dopo la sconfitta dei Longobardi da parte di Carlo Magno nel 778, il Canavese entrò a far parte dell’impero carolingio, all’interno del Marchesato di Ivrea.
Proprio da un fratello del marchese Arduino d’Ivrea (divenuto re d’Italia dal 1004 al 1010) discendono i tre rami dei conti del Canavese: i Valperga (nell’alto Canavese), i Masino (nei territori di Masino, Vestignè e Cossano) e i San Martino (a San Martino, Perosa, Vialfrè e Strambino).
Carrone faceva però parte dei territori governati direttamente dal vescovo di Ivrea.

Nel medioevo da Carrone passava probabilmente la via Romea, una variante della Via Francigena, che cadde poi in disuso a favore di un’altra variante che passava da Mercenasco e Candia.


foto tratta dal sito viaromeacanavesana.it
In rosso la via Romea tradizionale, in verde la variante che passava da Carrone

Per alcuni secoli, l’Eporediese fu al centro di contese fra il Vescovo, il libero Comune di Ivrea, l’Imperatore e i marchesi del Monferrato, finché nel 1356 venne conquistato dai Savoia, di cui seguì le vicende fino alla nascita del Regno d’Italia nel 1861.

Nei primi anni del 1600 avvenne lo spostamento del paese di Carrone dalla sua vecchia collocazione in una nuova, più a nord, forse a seguito di epidemie.

Fino al 1927 Carrone è stato frazione di Candia e il Canavese faceva parte della provincia di Torino; da quella data invece Carrone è diventato frazione di Strambino (e per alcuni anni ha fatto parte della provincia di Aosta, per poi tornare provincia di Torino nel 1945).